Cristina
“Era una fredda sera romana, davanti un calice di prosecco con l’uomo che avevo scelto, l’uomo della mia vita, Moreno. Con lui sentivo che insieme avremmo potuto costruire un domani, in quel futuro che a noi, ancora giovani, appariva sfocato ma inzuppato d’amore, con un’emozione che già allungava le gambe nel progetto famiglia e che ancora oggi ci appartiene. Per noi “famiglia” era legato al nostro essere due. Nessun figlio contemplato in quella scelta, almeno per me che non volevo averne. Roma “la nostra città” (in realtà più sua che mia, perché il mio nascere a Copenaghen mi provoca ancora oggi un forte senso di appartenenza nordica) non poteva essere il nostro stare: rumori , odori e colori non sostenibili. Nacque così l’idea, in quella sera, di spostare il nostro centro in Umbria o Toscana, trovare un grande casolare in campagna, dove come piccola comunità, vivere con i nostri amici di sempre. Realizzare un agriturismo con terreno, che in quei primi anni ’90 rappresentava la vacanza alternativa per molti: vita bucolica, prodotti dell’orto, lavorare la terra e un oliveto a coltivazione intensiva. Dopo vari incontri, vari sopralluoghi alla ricerca del nostro “posto”, qualcuno dei nostri amici di sempre, ha smesso di sognare e così alla fine ci siamo ritrovati io e Moreno, naufraghi nel nostro desiderio di lasciare, di andare, di cercare. Ci siamo trasferiti andando a lavorare dove volevamo vivere e non a vivere dove dovevamo lavorare. E alla fine il nostro posto l’abbiamo trovato e si trova nella zona del Lago Trasimeno, in Umbria. Un antico casolare sul quale abbiamo riversato le nostre energie per ristrutturarlo. E dopo qualche anno abbiamo realizzato 3 case appartamenti vacanze, con l’intenzione di dare realtà a parte del nostro sogno e a quello dei 4 figli che nel frattempo sono venuti al mondo. Ancora ci coglie lo stupore, quando per la strada bianca che arriva a Poggio Mille, ci rendiamo conto di quanto abbiamo realizzato in questi trentuno anni. La vita da noi voluta, i figli da noi cresciuti nel “nostro posto”, dove il “prendersi cura” è diventato il motto di casa. Ci prendiamo cura di noi stessi e degli amici che ci vengono a trovare, in un luogo che continua a donarci meravigliose emozioni, davanti a scenari che la natura nel suo mutare colori ci regala. Ascoltando silenzi e suoni che solo la Madre Terra nelle sue mille espressioni sa suonare, guardiamo a questa ”scelta di vita” ogni giorno con l’armonia che solo la Vita con le sue “follie” può scrivere.”
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Cristina e Moreno carissimi, non ho ancora visto la vostra casa, ho però la fortuna di avervi incontrato. Le parole del racconto di Cristina danno una incisiva e poetica percezione, la realtà della vostra visione e frequentazione della Vita ha una tale ricchezza, che si mette a disposizione per tutti coloro che ne vogliono avere i frutti. Grazie di questa generosità! Federico.