Parole, parole, parole. Le mie…

Storie mai pubblicate, rimaste nel cassetto. Libri che hanno trovato una strada e sono usciti allo scoperto. Progetti collettivi. Sogni da realizzare.

La scrittura è prima di tutto il modo, la possibilità di dire e di provare a comprendere. Di essere questo e altro. Di uscire fuori dai confini, dalle cornici che quotidianamente ci incatenano ad una realtà che non comprendiamo e che spesso non ci appartiene.

Scrivere per non farsi fottere dalla rabbia, per fuggire o per ritornare, per non morire o per annullarsi. Scrivere per dominare e essere dominati, per una resa e per una vittoria. Scrivere per placare un’ossessione o per trattenere il trascorrere del tempo, nell’illusione iperspaziale di fermarlo. Scrivere per ritrovare il senso, plasmandone l’anchilosante e anelante desiderio, per trattenere il respiro prima di scendere ad occhi chiusi nei meandri tortuosi di una storia che è già dentro di te ancor prima di nascere.