L’idea di Stazione in Stazione cominciò a frullare dentro la testa durante gli anni di volontariato con Ideando. Iniziai a partecipare alle attività di Ideando nel 2007 – un’associazione di Castiglione del Lago affiliata Arci, molto attiva e sensibile alle tematiche della multiculturalità, promotrice di eventi socio-culturali, ideatrice del Glocal Festival e tante altre cose – e oltre ad essere presente attivamente per la costruzione e realizzazione delle iniziative promosse, riuscii ad organizzare insieme agli altri soci un laboratorio di scrittura autobiografica, “L’albero del sè”, che rientrava in un progetto di narrazione territoriale e che avrebbe dovuto coinvolgere anche le scuole e le frazioni della cittadina. Purtroppo tutto si fermò al laboratorio che se pur partecipato e ricco di stimoli e riflessioni – come sempre accade durante i laboratori – non riuscì a fare da traino per il resto, e l’idea si trovò di nuovo prigioniera nello stanzino dei diversi propositi mai realizzati per diversi motivi. Chiaramente quel progetto si legava all’idea di un evento che portasse le piccole stazioni ad essere scenari e le storie delle piccole comunità ad essere protagoniste di una narrazione territoriale.
Le piccole stazioni raccontano di un passato fatto di carrozze, di passaggi a livelli – bellissimo il lavoro dei Macchiati di Chiusi che potete visualizzare sul loro profilo fb – di treni in arrivo e in partenza, di storie di emigrazione, di viaggi lunghi che non arrivi mai, di fermate che non rallentano ma arricchiscono un paese, una comunità.
Così Di Stazione in Stazione vuole essere il tentativo di raccontare luoghi che si possono raggiungere con un treno, scandendo un tempo che decelera, attraversando il territorio fisico, immerso nei paesaggi che il finestrino incornicia. Storie di viaggi e di incontri, di stazioni e di accenti, di valige e biglietti.
Buon viaggio