Prossima fermata

Salire, scendere, attraversare la città, guardarla dal finestrino, spostando lo sguardo dall’esterno all’interno. Cogliere voci, sguardi, parole frammentate, discorsi, idiomi, tonalità, pause. Lunghe pause. Salire la mattina a fatica,  mescolata a studenti e lavoratori, il pomeriggio scendere insieme a ragazzi, giovani donne con bambini, persone anziane. E la notte, la notte aspettare, avvolta dal buio della strada, scacciando la paura. Provare a creare una fisionomia della città attraverso i percorsi dei mezzi pubblici, scoprendo vie, storie, luoghi ancora importanti, ancora necessari. Nel tentativo di mettere insieme nomi, saperi, conoscenze. L’attesa di scoprire un nome, di riconoscere un volto, di accorgersi di appartenere ad un luogo.